La media valle del Sangro L'itinerario inizia da Gamberale, raggiunge Pizzoferrato (9 km), Quadri (12 km) sulla SS 558, quindi per strade interne tocca Borrello, Rossello, Rolo del Sangro, Monteferrante e Colledimezzo; da quest'ultima località seguendo ancora la SS 558, lungo la sponda destra del lago del Sangro, per visitare Pietraferrazzana (10 km), Villa Santa Maria (6 km), Fallo (5 km) e infine Montenerodomo, a 1192 m di altitudine (18 km), dove si conclude l'itinerario, con una breve appendice agli scavi dell'antica luvanum. Gamberale è un noto centro della media Val di Sangro, posto in alto, alla sinistra del fiume, tra i monti Secine e San Domenico. Documentata a partire dal Trecento con i vari nomi (Gamario, Gamararo, ecc.), ma di fondazione più antica, Gamberale, a 1943 m slm, è luogo di sport invernali e di escursioni in montagna. Il territorio verso Pizzoferrato è ricci di eremi. Pizzoferrato è località di soggiorno estivo e sport invernali (1251 m slm). L'abitato è sovrastato da una rupe isolata, sulla quale sorgono le rovine della medievale chiesa di San Nicola, la chiesa della madonna del Girone, pure questa di origine medievale, ma poi più volte radicalmente alterata, e infine i ruderi del palazzo baronale settecentesco. Quadri nel fondovalle, è disposto presso la riva sinistra del fiume. Il territorio quadrese fu sede di un abitato italico (Trebula), sito poco distante dal paese attuale. Il borgo di Quadri, invece, è noto dal primo Trecento e suoi feudatari furono i d'Ambrosio. Nel centro abitato sussistono resti di un palazzo baronale, mentre nei pressi, nel sito di Trebula, le rovine della chiesa della Madonna dello Spineto sorgono sul basamento di un tempio italico (II secolo a.C.) Borrello è situato alla destra del fiume, sulle pendici settentrionali del Montalto. Menzionato dal 1060 come Civitas Burrelli (dal nome di una famiglia franca nei cui possedimenti era incluso), il borgo conserva avanzi di un castello medievale e il palazzo baronale, ora adibito a sede del municipio. Rosello è situato all'interno, nella valle laterale del Turcano, sulle pendici meridionali del colle San Matteo. Il paese fu possedimento feudale delle famiglie del Gesso e de Bernardi, prima di pervenire, nel sec. XVI, a Giulio Caracciolo (signore anche del vicino centro di Roio), dal quale deriva il nome della frazione di Giuliopoli. Roio del Sangro è disposto sulle pendici occidentali del monte Fischietto, sempre nella valle del Turcano. Di origine medievale menzionato nel sec. XIV come Rodio; nella parrocchiale si conserva il sepolcro di Giulio Caracciolo (fine del sec. XVI). Monteferrante è un centro dei monti dei Frentani, (837 m slm), sito presso la riva orientale del lago del Sangro. Noto fin dal sec. XII come appartenente ai vasti domini dei conti del Sangro, il paese passò nel 1421 ai Caracciolo. Nell'abitato si conserva il castello medievale, poi ampiamente modificato. Colledimezzo è posta sul lago, presso l'incrocio fra le statali 364 e 558. Il più interessante monumento è la chiesa di San Giovanni Battista, innalzata nei secc. XVII-XVIII. Bomba, sull'omonimo lago artificiale recentemente attrezzato con strutture turistiche e ricreative. Da visitare nelle vicinanze il Monte Pallano, con le mura megalitiche dell'antico centro, o recinto fortificato italico, di Pallanum. Bomba è famoso in Abruzzo per esser la patria di due importanti personaggi: Bertrando e Silvio Spaventa. La Chiesa parrocchiale del paese, elegante edificio barocco, i resti di mura poligonali attribuite a Pallanum e, a Vallecupa, il santuario di San Mauro sono i monumenti di maggiore interesse del comune. Pietraferrazzana è ubicato presso la riva orientale del lago. Noto dal medioevo, quando già era in possesso di un castello, il paese fu feudo dei Caracciolo. Sovrastano l'abitato i ruderi di un antico castello. Villa Santa Maria, un poco a monte del lago, probabilmente prese il nome dal convento di Santa Maria in Basilico, esistente nei dintorni già nel Duecento; fu tra i possedimenti della famiglia Caracciolo di San Buono (sec. XVIII) e diede i natali a San Francesco Caracciolo e a cuochi famosi. Il più eminente monumento del paese è la parrocchiale di San Nicola, settecentesca, la cui facciata si presenta però nel rifacimento effettuato nel 1954, affiancata da un alto campanile di pietra. Non molto lontano dall'abitato è la chiesa della Madonna in Basilico, già appartenente a un convento e risalente almeno al XIII secolo; all'interno si conserva una statua di Madonna col Bambino, in parte cinquecentesca. Fallo è ubicato sulla sinistra del corso d'acqua. Le più antiche notizie relative al paese risalgono al primo Trecento. Montenerodomo è località di montagna (1192 m slm), situata fra l'alto corso dell'Aventino e la media valle del Sangro. Popolato da età antichissime, il territorio fu sede della città frentana di Iuvanum, soggiogata da Roma nel sec. a.C. Sotto il dominio longobardo Montenerodomo fece parte della contea di Chieti. Oltre a resti di mura poligonali, visibili in paese, a poca distanza dal centro attuale si possono ammirare le rovine di luvanum, dove si riconoscono l'acropoli, un teaatro e il foro, tutti di età romana. Presso l'acropoli è anche un ex-convento, di tipo cistercense, eretto in gran parte con materiali di recupero dell'antica città Utenti connessi: |