Le D.O.C.
d’Abruzzo
Il Montepulciano
d’Abruzzo nelle tipologie Rosso e Cerasuolo, il Trebbiano d’Abruzzo e il Controguerra sono le tre Denominazioni di
Origine Controllata prodotte in Abruzzo.
La zona
di produzione delle prime due D.O.C. è la stessa ed include tutte le aree più
vocate della Regione, mentre solo in cinque comuni della provincia di Teramo
viene prodotta la D.O.C. Controguerra.La vastità del territorio interessato
dalle D.O.C. Trebbiano d’Abruzzo e Montepulciano d’Abruzzo contribuisce a
determinare alcune differenzenei vini secondo la zona di produzione,
infatti, man mano che dalla costa si va verso l’interno della Regione, le
diverse condizioni microclimatiche e pedologiche influenzano il prodotto
finito.
Numerosi documenti storici dimostrano che il vino
Montepulciano è originario dell’Abruzzo e non ha nessun collegamento con quello
prodotto in Toscana, il nome di quest’ultimo, infatti, trae origine dall’omonimo
comune di produzione e non dal vitigno che ne caratterizza l’uvaggio.
Oggi
quando si parla di vino “Montepulciano” si intende sicuramente quello
abruzzese.
Il Montepulciano
d’Abruzzo Con
certezza si può affermare che il Montepulciano, originario della Valle Peligna,
viene coltivato da oltre 200 anni sulle colline abruzzesi, dove ha trovato le
migliori condizioni pedoclimatiche per vegetare ed esprimere al meglio le
proprie caratteristiche. Le uve destinate alla produzione del vino a
D.O.C. Montepulciano d’Abruzzo, nelle tipologie Rosso e Cerasuolo, vengono
ottenute da vigneti situati ad una altitudine non superiore ai 500 metri s.l.m.,
eccezionalmente 600 metri s.l.m. per quelli esposti a mezzogiorno, nonché da
quelli degradanti verso il mare con esclusione dei fondovalle umidi.Il vino è ottenuto quasi esclusivamente dalle uve del vitigno omonimo
con l’eventuale piccola aggiunta (max 15%) di altre uve di vitigni a bacca rossa
raccomandati ed autorizzati dalla Regione Abruzzo. La resa massima di uva non
deve essere superiore a 140 q per ettaro di vigneto in coltura
specializzata. Nella tipologia “Rosso”, il Montepulciano d’Abruzzo a D.O.C. è
caratterizzato dal colore rosso rubino intenso, con lievi sfumature violacee,
tendente all’arancione se invecchiato, odore vinoso, tenue e gradevole, sapore
asciutto, morbido, sapido, leggermente tannico; la gradazione alcolica minima è
pari all’11.5%. E’ un vino robusto, di corpo, che ben si adatta
all’invecchiamento. Il vino Montepulciano si abbina perfettamente con piatti
a base di carni rosse, selvaggina e formaggi stagionati. Con una
particolare tecnica di vinificazione (limitato periodo di fermentazione in
presenza di vinacce) dalle stesse uve Montepulciano si ottiene un vino dal
caratteristico colore rosso ciliegia, più o meno carico, denominato
“Cerasuolo”. Il cerasuolo ha un odore gradevole, delicatamente vinoso,
fruttato, fine ed intenso, sapore secco, morbido,armonico, delicato con
retrogusto mandorlato che riesce gradito anche ai palati più
esigenti. La resa massima di uva non deve essere superiore a 140 q per
ettaro mentre la gradazione alcolica minima è pari all’11,5%. E’ un vino a
tutto pasto ma accompagna con eccellenti risultati primi piatti con sughi
leggeri, carni bianche, pesce azzurro e
baccalà. Controguerra E' la più giovane delle D.O.C. abruzzesi, essendo stata riconosciuta
solo nel 1996, e annovera vini di grande pregio in diverse tipologie. Le uve
destinate alla produzione di vini a D.O.C. Controguerra sono prodotte nei
territori dei comuni di Controguerra, Torano Nuovo, Ancarano, Corropoli e
Colonnella, tutti in provincia di Teramo. La resa massima di uva per ettaro
in coltura specializzata non può superare 120q/ha per i vini rossi, con o senza
l’indicazione del vitigno, e i 140 q/ha per i bianchi, sempre con o senza
l’indicazione del vitigno. Per i nuovi impianti ed i reimpianti il numero di
ceppi per ettaro non deve essere inferiore a 2.200 e la produzione media per
ceppo non deve superare Kg 6. Il
“Controguerra” rosso, anche nella tipologia novello, è ottenuto da uve
Montepulciano (min. 60%) Merlot e/o Cabernet Sauvignon (min.15%) ed altri
vitigni a bacca rossa raccomandati e/o autorizzati, da soli o congiuntamente,
fino ad un massimo del 25%. E’ un vino dal colore rosso rubino intenso, odore
vinoso, sapore asciutto, leggermente tannico, caratteristico; la gradazione
alcolica minima al momento dell’immissione al consumo deve essere pari al
12%. Può fregiarsi della menzione “riserva” quando al momento dell’immissione
al consumo abbia una gradazione alcolica minima di pari al 12.5% e sia stato
sottoposto ad un periodo d’invecchiamento di ventiquattro mesi, di cui sei mesi
di affinamento in bottiglia, a partire dal 1° dicembre dell’anno della
vendemmia. Si abbina perfettamente con i piatti più impegnativi della cucina
tipica italiana. Il vino a D.O.C. “Controguerra” bianco, anche nella
tipologia frizzante, è ottenuto da uve Trebbiano Toscano (min. 60%) e Passerina
(min.15%) ed altri vitigni a bacca bianca raccomandati e/o autorizzati, da soli
o congiuntamente, fino ad un massimo del 25%. E’ un vino dal colore giallo
paglierino, odore fruttato, sapore secco, con leggero retrogusto amarognolo; la
gradazione alcolica minima al momento dell’immissione al consumo è
dell’11%. Si abbina perfettamente con i piatti a base di pesce della costa
adriatica. Oltre alle suddette tipologie ricordiamo lo spumante bianco, il
passito (bianco e rosso) e la D.O.C. “Controguerra” che, con la menzione:
Merlot, Cabernet, Ciliegiolo, Pinot nero, Passerina, Riesling, Moscato e
Chardonney, è riservata ai vini ottenuti da uve provenienti da vigneti che
abbiano almeno l’85% del corrispondente
vitigno. Trebbiano
Oggi il Trebbiano d’Abruzzo è ottenuto quasi
esclusivamente dalle uve dei vitigni Trebbiano d’Abruzzo (Bombino bianco) e/o
Trebbiano Toscano con l’eventuale piccola aggiunta (max 15%) di altre uve di
vitigni a bacca bianca non aromatici raccomandati ed autorizzati dalla Regione
Abruzzo. Le uve destinate alla produzione del vino a D.O.C. Trebbiano
d’Abruzzo sono ottenute da vigneti situati ad un’altitudine non superiore ai 500
metri s.l.m., eccezionalmente 600 metri s.l.m. per quelli esposti a mezzogiorno,
nonché da quelli degradanti verso il mare con esclusione dei fondovalle
umidi. La resa massima delle uve destinate alla vinificazione
non deve superare i 140 q per ettaro. Il Trebbiano d’Abruzzo è un vino
dal colore giallo paglierino, odore gradevole, delicatamente profumato, il
sapore asciutto, vellutato, armonico. La gradazione alcolica minima al
momento dell’immissione al consumo è pari al 11,5%. Estrinseca le sue
migliori qualità se bevuto freddo (10-12°C) con i rinomati piatti a base di
pesce della cucina abruzzese, primi piatti leggeri, formaggi freschi. Oggi
molti produttori stanno mettendo a frutto le potenzialità di questo vitigno
molto diffuso nel Centro Italia attraverso la sua maturazione in piccole botti
di rovere (barrique) che conferiscono al Trebbiano d’Abruzzo una maggiore
complessità di profumi e sapori.
I Vini ad Indicazione
Geografica Tipica L'Abruzzo enologico, oltre ai tre vini DOC,
annovera nove IGT: "Terre di Chieti", "Colline Teatine", "Colline Frentane",
"Colli del Sangro" e "Del Vastese o Histonium" della provincia di Chieti,
"Colline pescaresi della provincia di Pescara, "Colline Aprutine" della
provincia di Teramo, "Alto Tirino" e "Valle Peligna" della provincia de
l'Aquila, che rappresentano l'orgoglio di di altrettante aree vocate della
regione. Esse comprendono vini bianchi, rossi e rosati, anche nelle tipologie
frizzante, passito e novello, ottenuti da uve provenienti da vigneti composti,
in ambito aziendale, da uno o più vitigni raccomandati e/o autorizzati. Le
IGT con la specificazione del nome del vitigno, sono riservate invece ai vini
ottenuti da uve a bacca bianca o rossa provenienti da vigneti composti per
almeno l'85% dal vitigno "base" (Chardonnay, Pinot, Malvasia, Pecorino,
Aglianico, Ciliegiolo, Sangiovese, ecc.) con il concorso delle uve dei vitigni a
bacca di colore analogo. Sono vini dal profumo delicato e caratteristico, di
buona struttura e corpo, dal sapore asciutto, armonico e vellutato. Degni di
nota sono quelli ottenuti dai vitigni autoctoni passerina e pecorino: in essi si
esprimono appieno tutte le peculiarità di due vitigni piuttosto versatili,
purtroppo poco diffusi, che possiedono un patrimonio acidico e aromatico (aromi
secondari) straordinariamente interessante. Sia il pecorino che la passerina
si caratterizzano per una buona presenza di acidità, struttura, sostanze
estrattive e profumi: ciò ne consente l'uso sia come "base spumante", sia per
"sostenere e migliorare vini meno strutturati come il Trebbiano, sia per essere
vinificati in purezza.
Informazioni tratte da:
Enoteca
Regionale d'Abruzzo
http://www.enotecaregionale.abruzzo.it/
Corso
G.Matteotti Palazzo
Corvo 66026 ORTONA
(CH)
Italia Tel. +39
085.9068277 Fax +39
085.9068657
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